Quando scrivevo la prima storia di Sotto il Cielo della Palestina, nella mia vecchia stanza di Palermo (un bugigattolo che ha visto i natali anche di Io sto con Marta!, più simile allo sgabuzzino di Harry Potter che a una camera da letto) stavo solo cercando di capire se dopo sette anni durante i quali mi ero permesso di seguire altre strade, fossi ancora capace di scrivere una storia dall'inizio alla fine. Certamente non potevo pensare che dieci anni dopo quei personaggi che avevo immaginato nell'intimo della mia mente, ascoltando a ripetizione le musiche del Principe D'Egitto e di American Beauty, sarebbero entrati a far parte della vita di tante persone, toccandone il cuore in modi che non avrei mai creduto possibili.
Quella prima storia era Yokabe, in una versione molto più leziosa, ridotta e abbozzata di quanto non sia la storia che oggi vede per ultima la luce. Allora Yokabe era "solo" la storia di una ragazzina divenuta donna, che doveva lottare contro un contesto sociale che la rifiutava e il dolore di un marchio d'infamia che non poteva togliersi di dosso. Oggi questo romanzo è diventato qualcosa di più. E' la storia di una coppia, di un amore, di due esistenze che si intrecciano in una e di quanto le ferite familiari dell'uno e dell'altra si trovino a pesare su entrambi. E' una storia di peccato e di redenzione. La storia di una donna e di un uomo e del loro cammino per ritornare a vivere.
Ma più di tutto questo, Yokabe è stata a suo tempo la portavoce del mio senso di rinascita, in un momento in cui non potevo raccontare esplicitamente ciò che Dio aveva fatto per me. A lei affidai la Speranza e la gratitudine che il mio cuore voleva cantare al mondo, e che il mio pudore mi impediva di fare liberamente.
Allora non mi rendevo conto delle tante immaturità e ingenuità del testo (per fortuna o lo scoraggiamento mi avrebbe impedito di proseguire nell’impresa!), tuttavia ciò che avevo provato nell’affidare a quel personaggio il mio messaggio segreto e il modo in cui esso passava, nonostante tutto, in chi leggeva, mi convinsero che valeva la pena di ampliare quel progetto trasformandolo in una trittico di racconti.
Ma più di tutto questo, Yokabe è stata a suo tempo la portavoce del mio senso di rinascita, in un momento in cui non potevo raccontare esplicitamente ciò che Dio aveva fatto per me. A lei affidai la Speranza e la gratitudine che il mio cuore voleva cantare al mondo, e che il mio pudore mi impediva di fare liberamente.
Allora non mi rendevo conto delle tante immaturità e ingenuità del testo (per fortuna o lo scoraggiamento mi avrebbe impedito di proseguire nell’impresa!), tuttavia ciò che avevo provato nell’affidare a quel personaggio il mio messaggio segreto e il modo in cui esso passava, nonostante tutto, in chi leggeva, mi convinsero che valeva la pena di ampliare quel progetto trasformandolo in una trittico di racconti.
Avevo pensato di scriverne molti di più,
ma più scrivevo, più mi accorgevo che quei personaggi, che nella Storia sono
esistiti davvero, mi chiedevano più spazio e tempo per essere mostrati di quanto non
pensassi. Dopo un anno mi ritrovai tra le mani due romanzi brevi e un racconto, e capii che non sarei stato in pace finché non avessi trovato il modo di
rendere quelle storie disponibili per chiunque avesse avuto la voglia di
leggerle. Ci sono voluti dieci anni, infiniti lavori, un corso all’Università
Cattolica e un altro romanzo benedetto da un inaspettato successo, perché quel
desiderio trovasse compimento.
Oggi mi
rendo conto che è stato un bene. Dieci anni di esperienza in più, non solo di mestiere, ma soprattutto di vita, hanno donato a queste tre storie uno spessore che il ragazzo che ero allora non avrebbe mai potuto dare loro. Proprio come capita con i figli infatti, che per quanto pensi di conoscerli, più passa il tempo e più scopri cose nuove di loro, oggi rileggendo le vicende di questi figli di "carta", li ho compresi molto più di quanto non avessi fatto quando li ho concepiti.
Con l’uscita
di YOKABE questo cammino durato anni si conclude. Considerato che il motivo per cui sono salito a Milano è stato proprio riuscire a pubblicare questa raccolta, posso dire senza esagerare che a questo racconto devo quello che sono oggi. Poiché quello che sono non esisterebbe senza tutto quello che mi ha donato questa città.
L'affido a voi, nella speranza che ancora una
volta, passando di mano in mano tramite coloro che spero l’ameranno, questa
storia possa girare al di là dei circuiti più noti, raggiungendo coloro ai
quali può fare bene leggerla.
Con l'augurio che qualcosa di essa vi tocchi, cambiando la vostra vita, come ha cambiato la mia.
YOKABE è al momento è acquistabile in formato digitale e cartaceo su Amazon, Kobo e su tutti gli store online.
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