Jean Lloyd è una professoressa e si definisce “felicemente sposata”. È madre di due figli, ma per anni ha condotto una vita omosessuale, e sulla base di questa esperienza offre i propri consigli a sacerdoti e consulenti che vogliono orientare adeguatamente i membri della comunità LGBT e che le chiedono aiuto.
Jean si rivolge anche a coloro che non ritengono importante l’esercizio dell’omosessualità o lo raccomandano, così come a coloro che, rifiutandolo in teoria, si sentono “obbligati” per “misericordia” a non invitare alla castità e alla conversione.
A questo scopo, ha scritto un articolo sul The Public Discourse intitolato Sette cose sulla mia omosessualità che vorrei dire al mio direttore spirituale, che riportiamo di seguito.
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Sono trascorsi trent’anni da quando l’attrazione per lo stesso sesso è sorta dal profondo dei miei dodici anni. Questa attrazione è arrivata spontaneamente, senza volerlo, ed era allo stesso tempo potente e assorbente.
Come cristiana, il conflitto tra la mia sessualità e la mia fede è stato il più profondo e intenso della mia vita. Ora sono sulla quarantina e sono passata dall’essere apertamente lesbica ad essere sposata in modo eterosessuale, passando per un periodo di celibato. Il fatto che abbia bisogno di definire la mia unione coniugale come eterosessuale rivela come sia cambiato in questo periodo lo scenario culturale, così com’è cambiato il mio, ma in modo molto diverso.
Mentre crescevo ho sentito alcuni sermoni esaltati sull’omosessualità. Ora invece sento dichiarazioni d’amore. Mi fanno gridare di gioia. Amen! Avrebbe dovuto essere sempre così! Allo stesso tempo, però, molti pastori hanno iniziato ad accompagnare questo amore astenendosi dal fare riferimento alla morale sessuale della Bibbia ritenendola oppressiva, irragionevole o crudele. Amare le persone omosessuali comporterebbe quindi il fatto di affermarle nella loro condizione e incoraggiarle a rapporti sessuali e a comportamenti omosessuali.
Pur apprezzando il desiderio di agire con amore, questo non è l’amore genuino di cui hanno bisogno le persone come me. Amami meglio di così! L’esperto in Tommaso d’Aquino Josef Pieper lo dice in questo modo: “L’amore non è sinonimo di approvazione di tutto ciò che la persona amata pensa e fa nella vita reale… Non è nemmeno il desiderio per l’amato di sentirsi bene sempre e in ogni situazione, evitando di provare dispiacere o dolore in tutte le circostanze. La semplice ‘amabilità’ che tollera tutto tranne la sofferenza [dell’amato] non ha nulla a che vedere con l’amore reale. (…) Nessun amante può sentirsi a proprio agio quando vede che la persona amata preferisce la convenienza al bene”.
Amarmi con questo tipo di amore non è istantaneo né facile, ma la conoscenza e la verità ci possono aiutare a rimanere in piedi davanti alla crescente corrente di capitolazione della morale. Alla luce di tutto ciò, ecco sette cose che vorrei che tu sapessi sull’omosessualità.
NON SONO NATA GAY
1. Desidero che tu sappia che non è per il fatto che io non abbia scelto questo orientamento che si deduce che “sono nata in questo modo” o “Dio mi ha creata gay”. Anche se la genetica può influire su questi aspetti, non c’è una predeterminazione assoluta. Non è una cosa innata come il colore degli occhi o della pelle. (I gemelli dovrebbero avere il 100% di concordanza nell’orientamento sessuale se questo fosse geneticamente predeterminato e non implicasse fattori post-natali, ma gli indici di concordanza sono molto bassi. Cfr. Bailey, J.M., Dunne, M.P., & Martin, N.G., Genetic and environmental influences on sexual orientation and its correlates in an Australian twin sample. Journal of Personality and Social Psychology, 78, 2000, pp. 524-536.)
Guardo indietro e vedo com’è nato nella mia vita. Ovviamente altre esperienze sono diverse dalla mia, ma alla fine non è l’eziologia che importa. Le relazioni tra persone dello stesso sesso sono fuori dal disegno e dal desiderio del progetto del Signore. Dichiarare il contrario significa ignorare la Scrittura, l’autorità cristiana storica e la legge naturale. Ho bisogno di aiuto per vivere nella castità, indipendentemente dalla provenienza della mia attrazione per lo stesso sesso.
LE RELAZIONI OMOSESSUALI DANNEGGIANO IL MIO CORPO
2. Vorrei che conoscessi un modo migliore per aiutarmi a onorare il mio corpo vivendo secondo il disegno del Creatore. Sono nata così: donna. Dio mi ha creata donna. Per favore, non cadere nel dualismo gnostico che separa la mia vita spirituale dalla vita che vivo nel mio corpo. Cristo si è incarnato: il mio corpo è ora parte del Suo corpo, il tempio dello Spirito Santo. Agire contro il Suo progetto compiendo atti con persone del mio stesso sesso danneggia la dignità del mio corpo. Quanto ai miei fratelli che provano attrazione per persone dello stesso sesso, gli atti sessuali di questo tipo danneggiano il loro corpo molto di più a causa del loro “disegno” fisiologico e per gli effetti fisici del fatto di andare contro questo disegno. Questi corpi saranno riscattati nuovamente. Contano.
NON SO SE CAMBIERO' MA NON NEGARMI QUESTA POSSIBILITA'
3. Desidero che tu sappia che non mi aiuti a seguire Cristo chiedendomi che la mia attrazione cambi o non permettendo che cambi. Nessuno può promettermi che la mia attrazione cambierà. Gesù certamente non lo ha fatto. Ma non negarmi nemmeno la possibilità, soprattutto se sono un adolescente! Sia la scienza secolare che l’esperienza umana testimoniano la mutabilità sessuale e la potenzialità del cambiamento.
POSSO CONTROLLARE LE MIE PULSIONI
4. Vorrei che conoscessi un modo migliore di definire il “cambiamento”. Con gli anni, la mia esperienza di attrazione per lo stesso sesso è passata dall’essere un fuoco continuo a una scintilla occasionale. Un uomo che continua a sperimentare attrazione per lo stesso sesso ma che è felicemente sposato con una donna – anche se prima non credeva assolutamente che fosse possibile avere un rapporto eterosessuale – è ovviamente cambiato.
ANCH'IO DEVO ESSERE CASTA
5. Vorrei che sapessi che mi si dovrebbe attribuire la stessa volontà morale e la stessa responsabilità che si attribuisce a qualsiasi altra persona della comunità cristiana. Se gli eterosessuali non sposati devono essere celibi e si presume che in Cristo abbiano la forza di vivere secondo i Suoi comandamenti, devo essere anch’io così. Trattarmi in base a uno standard diverso è ridurre la mia dignità davanti a Dio. Anch’io sono chiamata alla santità.
DIO CI TRASMETTE MOLTO PIU' DI UN "NO"
6. Desidero che tu sappia che Dio insegna molto più di un semplice “No” sulla condotta omosessuale. Insegna anche questo, ma la verità sul corpo, sul sesso e sul disegno e il fine della creazione rivela molto di più.
DIMMI LA VERITA' SUL PROGETTO DI DIO
7. Desidero che tu sappia che non onora né Dio né me scusarsi per il Suo progetto o disegno. Apprezzo l’empatia per il dolore che i miei desideri disordinati possono provocare, ma Dio non sta trattenendo arbitrariamente qualcosa di buono da me. Mi sta mostrando ciò che porta al fiorire della vita e dell’umanità e mi difende da quello che potrebbe danneggiarmi. Permettiamo che l’amore sia senza dissimulazioni. Amami e dimmi la verità.
Posso fare due richieste? Amami, ma ricorda che non puoi essere più misericordioso di Dio. Non è misericordia affermare che gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso sono positivi. Non compromettere la verità: aiutami a vivere in armonia con essa.
Ti sto chiedendo di aiutarmi a prendere la mia croce e a seguire Cristo.
Fonte: Aleteia
Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti.
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